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«Il dialetto di Rivarone è uno dei dialetti "di frontiera" dell'odierno Piemonte orientale, transizione dal piemontese all'emiliano-piacentino già avvertibile nella piana tortonese e al lombardo della vicina Lomellina e del Pavese. «È ... 'l povero et miserabile loco de Rivarone, ultra il Po e sopra l'istesso passo del Piemonte ...» si legge in una supplica al governatore del Ducato di Milano risalente al 1556: sono stati infatti i consistenti retaggi storico-politici nonché religiosi del passato che hanno contribuito a produrre e ad alimentare quella parlata ibrida. Un dialetto apparentemente spurio quindi, invece arricchito, che è comunque "lingua di una singola comunità", priva di varianti. Ulteriore caratteristica del dialetto qui raccolto è quella del suo appartenere ad una cultura "quasi esclusivamente orale", selezionato, a grandi linee, nel suo corpus particolarmente vivo fino al tempo dell'industrializzazione del secondo dopoguerra. Un'oralità acquisita in origine attraverso una sorta di apprendistato, ascoltando e (...)».